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Markus Stocker

Between information technology and environmental science with a flair for economics, the clarinet, and the world of soups and salads.

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Alla cieca viaggio nuovamente verso sud. Fuori città non c’è quasi nulla. Autostrade large, diritte, ogni tanto qualche cartello, qualcuno in macchina. Però è verde.

Ho salutato Philly, la città che mostra orgogliosa a chi sosta la sua ricchezza storica. Risale all’anno 1776 quando proprio a Philadelphia il popolo americano dichiarò l’indipendenza dall’Inghilterra.

Una città quasi piccola se confrontata alla Big Apple. Non ha però da nascondersi nell’ombra del grande vicino.

Contrastante la gente che la popola. Diversi i senza tetto, perloppiù di colore che passano la giornata sdraiati sulle panchine, nella povertà e sporcizia, uno sventolando all’aria umido calda il suo orgoglio maschile. E lui, con la chitarra in mano, ti chiede di scoprire l’autore della canzone, aspettando un dollaro per il divertimento. Divertito mi sono quando, accompagnato, ho cantato Wish You Where Here (Pink Floyd) lasciandoli un dollaro e una risata d’addio.

Magico il tuo mercato, Reading Terminal Market. Sulla strada delle balle di fieno, una fila di animali, bambini con cappelli da cow-boy e quattro donne erette su un palco mobile che deve aver sopravvissuto le due grandi guerre, alla chitarra e mandolino suonano musiche melanconiche country. L’odore di fieno, capre e cavalli un ambiente quasi da mid-west. E poi, back to the farmer, un mare di gusti colori profumi forme. Una varietà di specialità fresche e lei, che veste un completo blu-rosino, dal viso dolce e innocente, concentrata immerge le mani infarinate nella pasta, la materia prima del suo Pretzel. Tra tavolate di jogurt, uova, lattuga fresca, miele un cappello nero in testa, la barba la tieni lunga e tagliata sui lati, mi lasci un pò del tuo squisito formaggio, mi chiedi di dove sono dicendomi infine Auf wiedersehen!.